Adagiata in un’ansa del fiume Livenza, la Barchessa rappresentava il centro di una delle più grosse aziende agricole di Torre di Mosto, la cui proprietà si estendeva per più di 450 ettari di terreno coltivabile.

Ogni centro aziendale terriero era composto di villa padronale, magazzino per deposito attrezzi, e barchessa.

In passato, appartenuta ai Conti Giusti di Padova, proprietari anche della villa padovana che porta il loro nome dove venne firmato l’armistizio della Prima Guerra Mondiale, venne ampliata nel 1927 dall’impresa Bravo di Oderzo.

Di seguito diventò proprietà del Conte Leo De Lazzara Pisani e dei nipoti Conti Ferri.

La Barchessa era il fabbricato più rilevante del complesso ed era adibita al deposito di cereali.

Presenta parti in mattoni a faccia vista e parti intonacate, tipiche dell’architettura delle aziende agricole.


Oggi accoglie la Collezione di Moto d’Epoca di Cesare Cappelletto, attuale proprietario della struttura.


La costruzione della Villa risale all’Ottocento e fungeva da alloggio del proprietario terriero e del fattore.

Ogni stanza veniva riscaldata per mezzo di stufe o caminetti detti “fogheri”. L’intervento di ristrutturazione ha interessato solo gli interni, tralasciando la parte esterna delle pareti o delle facciate, per rimanere fedeli alla costruzione originaria, ora trasformata in appartamenti turistici.

Dove oggi si trova la piscina, un tempo esisteva il cosiddetto “seese”, un terrazzo enorme dove di giorno venivano stese al sole le granaglie per l’essicazione e raccolte al tramonto.



L’attuale sede del bistrot veniva un tempo denominata “tezzon” ed era destinata al ricovero dei carri.


La casetta adiacente al bistrot, chiamata “apellaia” (apiario), era utilizzata per collocare le arnie delle api.

Già allora, la Barchessa era una struttura all’avanguardia proprio perché era concepita come una moderna azienda agricola, in quanto ogni spazio era suddiviso in funzione dell’attività che doveva svolgere:


  • la villa come residenza;
  • la barchessa come azienda;
  • l’apellaia come ufficio;
  • il tezzon come ricovero attrezzi;
  • una piccola costruzione distaccata dagli altri edifici adibita al deposito di materiali infiammabili.

Via Sant'Elena, 3 - 30020 Torre di Mosto (VE)


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